Isola del Garda

L’Isola del Garda è probabilmente uno dei luoghi più belli del Lago di Garda; un’area particolare ricca di storia, fascino e leggende misteriose. Un’ isoletta attorniata da acque trasparenti e cristalline. Sull’Isola c’è stato un susseguirsi di popoli, dai Romani ai Longobardi.

Luogo che fu’ scelto anche da San Francesco d’Assisi, San Antonio da Padova, San Bernardino da Siena e si suppone da Dante Alighieri come dimora e residenza.

Arte Neogotica Veneziana

In direzione sud si erge un suntuoso Palazzo risalente ai primi del 900 costruito in stile neogotico veneziano. Trattasi di una costruzione veramente imponente e densa di particolari architettonici degni di nota. Nella parte prospicente il lago si trova uno splendido giardino all’italiana che si estende sino ai piedi del palazzo.

La Natura

Attorno all’isola il giardino continua immerso in una vegetazione rigogliosa, fiori davvero unici e molte piante tipiche del lago di Garda come i Cipressi, le acacie, i limoni e vicino all’acqua magnolie a agavi a contorno. Il canto degli uccelli, le frequenti colonie di aironi cenerini che decidono di riprodursi qui, i cigni e molte altre specie fanno da custodi rispettosi di questo angolo di paradiso.

Un po' di Storia

Nell’antichità l’isola era chiamata “Insula Craniae”. Dopo l’anno 1000 un susseguirsi di modi diversi: Isola del Garda, Isola dei Frati, Isola Lechi, Isola Scotti, Isola de Ferrari, Isola Borghese Cavazza.

L’isola in epoca romana era adibita ad una riserva di caccia e tale destinazione sino al 879. Diventò poi conquista di Carlomanno che la donò ai monaci. Nel 1221 S. Francesco d’Assisi decise di trovar rifugio sull’isola e in questo luogo appartato vivere con i confratelli da eremiti devoti alla preghiera e alla penitenza.
I cinque frati in quell’insediamento vissero un’esistenza contemplativa, in assoluta povertà chiusi nelle loro celle scavate nei sassi.

Sant Antonio da Padova nel 1227 si narra visitò questo luogo; anche Dante Alighieri sbarcò qui e ne rimase estasiato. Dal 1383 al 1444 S. Bernardino da Siena piantò nel giardino del convento limoni, cedri, aranci e ulivi ingraziosendo l’ambiente. 

A seguire Francesco Licheto (anch’egli un Francescano) insegnò pubblicamente lezioni di filosofia e teologia. Alla sua morte però comincio il declino dell’eremo e la successiva soppressione dei religiosi sopra l’isola. L’isola diventò una proprietà di Stato e a seguire fu venduta ai Nobili Conter di Salò.
Nel 1817 proprietari divennero prima i fratelli Benedetti di Portese, poi Giovanni Fiorentini (un commerciante di Milano) e a seguire la Famiglia Lechi di Brescia.

Nel 1860 l’isola diventò anche un avamposto militare di confine, ma dieci anni dopo nel 1870 la famiglia Scotti si aggiudicò ad un asta l’isola e decisero di cederla al Duca de Ferrari di Genova. Fu il Duca e la moglie Maria Annenkov che decisero la realizzazione dell’incredibile palazzo tutt’ora presente. I lavori dell’opera ebbero termine nel 1903. Questo appariscente palazzo è estremamente complesso e in stile neogotico veneziano.

Gli attuali proprietari

Alla morte della moglie, la figlia Anna Maria ereditò tutto il complesso. Fu un’idea della figlia, arricchire tutto il giardino perimetrale di fiori ed essenze esotiche di ogni tipo. Anna Maria si sposò con il principe Scipione Borghese e la loro figlia Livia continuò la cura di questo paradiso per oltre cinquant’anni.  Livia, sposata al Conte Alessandro Cavazza ebbe tre figli: Novello, Emilio e Camillo.

Attualmente i proprietari sono Charlotte (la moglie di Camillo) e i suoi figli: Sigmar, Livia, Eric, Ilona, Alberta, Christian, Lars.